Il 31 gennaio 2020 è una data che sicuramente entrerà nei libri di storia: si tratta infatti della tanto discussa Brexit. Tra le varie implicazioni della scelta dell’Inghilterra di uscire dall’Unione Europea, c’è quella di cosa accadrà in merito al GDPR, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) che da Maggio 2018 è in vigore per regolare il trattamento dei dati personali delle organizzazioni che risiedono, operano o trattano dati di persone residenti nell’Unione Europea.
La Brexit prevede un periodo di transizione di circa 11 mesi. Al momento, l’unico punto fermo è che durante questa fase il GDPR continuerà ad essere applicato senza alcuna variazione.
Nonostante il Regno Unito sia uno degli stati che ha contribuito alla stesura del GDPR, al momento non è possibile sapere se rimarrà applicabile dopo la transizione.
Molto probabilmente, nei prossimi mesi l’UE dovrà valutare se gli standard di protezione dei dati personali del Regno Unito sono allineati con quelli del GDPR e riconoscerli eventualmente come validi. Differentemente, potrebbe essere adottato un accordo similare al Privacy Shield tra UE e Stati Uniti.
Unica certezza al momento è che il Data Protection Act del 2018 rimane operativo e potrebbe essere utilizzato come base per rinegoziare i nuovi accordi.
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